Vuoi tu vedermi, amico, molto orgogliosa
Di non essere scaltra romena, né zingara rumorosa,
Né armena, né curda, né serba
E né russa, lettone o greca, ma moldava?
Sai cosa ti dico: Io mi sento molto romena.
Il romeno è la mia lingua, la vergogna, le tante pene,
La speranza, la nostalgia e il sangue nelle vene.
Mio padre è un vero russo, io lo amo e non mi pento,
Ogni agosto per rivederlo mi trasformo in zingara vera,
Così porto la mia casa dall’Italia in Moldova,
Poi ritorno dalla mia Patria, ch’oggi sembra il forno d’Europa.
E mi sento anche tedesca, italiana e schiava nera,
Ed ebrea, latina e greca e Regina d’Inghilterra
Qualche volta orgogliosa, ma mi pento da cristiana umile
E mi sento come un ospite in qualunque luogo e terra.
(Tatiana Ciobanu)