Gli scrissi una lettera chiedendogli in nome del passato
di congedare il mio ragazzo malato dall’esercito;
ma forse non riuscì a leggerla.
Allora andai in città e gli feci scrivere una lettera
da James Garber, che scrive tanto bene;
ma forse andò perduta nelle poste.
Così feci tutta la strada fino a Washington.
Impiegai più di un’ora a cercare la Casa Bianca.
E quando la trovai mi mandarono via,
nascondendo i sorrisi. Allora pensai:
«Oh, be’, non è come quando lo tenevo a pensione
e lui e mio marito lavoravano insieme
e lo chiamavamo Abe, laggiù a Menard».
Alla fine mi rivolsi a un custode e gli dissi:
«Per favore ditegli che c’è la vecchia Hannah Armstrong
dell’Illinois, che ha da parlargli del figlio che è malato
nell’esercito».
Be’, in un momento mi fecero entrare!
E quando mi vide scoppiò a ridere,
e lasciò stare le sue faccende di presidente,
e scrisse di proprio pugno il congedo di Doug,
parlando intanto dei giorni passati,
e raccontando storielle.
(Edgar Lee Masters)