Cento anime in una e mille vite

Cento anime in una e mille vite

frammentarie, incompiute – e questo sapersi

imperfetti, confusi e destinati

a sparire…

.

                     Oh arte, virtù: un pugno

di materia ridicola che rotola

verso la sua scomparsa, ma di sé

vuole lasciare mirabile traccia.

(Gianfranco Palmery)

.

http://poesiesenzapari.blogspot.com/2018/07/gianfranco-palmery.html

Anch’io sono il mare

Spolperanno le montagne fino allo scheletro del corallo

ruberanno la fiamma al fuoco

e violeranno l’aria fin dove sospira,

ma il mare resterà il mare:

l’eterna emozione

l’elemento senza futuro.

.

Si sanno le piaghe aperte dalle navi

i delitti delle reti

e i tatuaggi carnali dei pescatori di perle,

ma il mare non cambia colore.

.

Non dico questo

perché ho segreti di conchiglie ribelli,

e l’amo perché la sua bellezza non mi fa soffrire.

.

Da piccolo mi ci portavano per farmi crescere forte

ma la mia stella incrociava altre acque

e nel libro del buio stava scritto

che il volto delle meduse

lo avrei trovato nella gente di terra:

e gli sono cresciuto lontano

con la misera invidia per i suoi sereni peccati

fatti di sole e di carne spogliata,

e ho accettato la sua potenza,

i lividi muri alzati tra nuvolo e abisso,

e l’onda del nord senza sogni.

.

Ma non ho avuto pazienza:

e l’acqua è rimasta col sale;

non ho avuto pazienza

perché anch’io sono il mare.

(Massimo Ferretti)

Macerie

Il poeta Osip Mandel’štam fu visto l’ultima volta

in un campo di smistamento prigionieri

presso Vladivostok nel dicembre del trentotto

mentre cercava resti commestibili in un

cumulo di immondizie. Morí prima ancora che finisse l’anno

.

I suoi assassini a quei tempi amavano parlare

del «cumulo di macerie della storia

sopra il quale

sarà gettato il nemico»

.

E dunque questo era il nemico: il poeta in fin di vita

e questo il cumulo di macerie (come già disse Lenin:

«La verità è concreta») Se l’umanità avrà fortuna

gli archeologi delle macerie della storia porteranno alla luce

ancora qualcosa della nostalgia di una cultura universale

Se l’umanità avrà fortuna saranno uomini

gli archeologi sulle macerie della storia

(Erich Fried)

.

http://www.retididedalus.it/Archivi/poesie%20della%20settimana/poesie/Fried.htm

Ritratto

Ma io non so scrivere che i miei poveri versi,
non ho l’estro per drammi e romanzi,
la vita trova spazio anche in otto righe –
e scribacchiare volumi mi sembra una follia.
Perché comprimere il dolore in atti?
La piccola felicità riesce più bella in un piccolo canto –
noi comunque dimentichiamo sempre tutto,
e quel che ieri ci esaltava, oggi appassisce;
così voglio restare un piccolo nessuno
e mai la mia anima godrà spensierata ed eccessiva:
io non so scrivere che i miei poveri versi,
essi mi vogliono eternamente estraneo, orfano.
Nessuno sa come addolori questo sanguinare
ed è bene che nessuno mi riconosca.
Nel fondo della notte brucio il mio cuore come la candela,
perché non vidi stella in terra.
Così mi piace restare un piccolo nessuno,
anche se meglio di voi conosco forse la vita.
Io non so scrivere che i miei poveri versi –
grande cuore su piccolo foglio.

(Jakob Haringer)

https://cantosirene.blogspot.com/2020/04/i-miei-poveri-versi.html