Una poesia di Valerio Magrelli

Il bosco dei miei pensieri è in fiamme.

Dopo lo spasimo della luce

la cenere ricopre di bende

la sera della terra.

C’è silenzio lungo le piste

che portano ai focolai spenti.

Ora bisognerà liberare il suolo,

curarlo, coltivarlo ed attendere

con affettuosa cautela nuove piante.

Ora si dovrà preparare un nuovo incendio.

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Disegnare

Disegnare ti calmava. La tua penna infernale attizzatoio

era come un ferro da marchiatura. Gli oggetti

assumevano soffrendo la nuova presenza, torturati

fino alla posizione finale. Mentre disegnavi

io mi sentivo liberato, calmo. Il tempo si aprì

quando disegnasti il mercato di Benidorm.

Ti sedevo accanto, scribacchiando qualcosa.

Le ore scorrevano bruciando. I bancarellai

venivano a vedere di continuo se li ritraevi bene.Continua a leggere…

I vecchi che mi scrivono e so bene perché…

I vecchi che mi scrivono e so bene perché,
i figli chissà dove, i giorni vuoti.

Vecchi tanto per dire, hanno i miei anni,
ma io ai miei non credo,
il passato è una curva
di là da quella io confondo i nomi.

E a chi sa a chi la vede –
confusamente –
cosa ne può importare?
Io non so abitare
che la giovinezza
io nello zaino ho solo la speranza.

(Anna Maria Carpi)

http://www.poesia.it/DailyPoetry/Archivio_PDG/Archivio_PDG_2019/09_05_19_Carpi.html

Da:

Poe248

Mai un foglio…

Mai un foglio mi è parso così bianco.

Penso all’artista che di fronte a sé

ha la nuda tela. Mi dico: – Libero!

sei libero di scegliere il tuo tema –.

Ieri ho finito di svolgerne uno

che da esultanza ha prodotto dolore.

La tela è nuda e io non ho un colore.

Guardo, e non so interpretarle, sinistre

striature nuvolose là nel punto

dov’era atteso il trionfo del sole.

Oggi non riesco a tradurle in parole.

(Silvio Ramat)

Ramat per l'interno