La mano di glace

Che durassero solo fino alla prossima marea

dispiaceva a me, non a lui bravissimo a comporre

volute di zucchero demolite quando la sposa,

la mano calda dello sposo sulla sua, tagliava la torta.

.

La mano che dava la glace, ruvida di sabbia, guida

la mia penna quando cerco di comporne i ricordi

e i suoi occhi e i miei scrutano le maree

cui né padre né figlio saprebbero opporsi.

.

I suoi occhi asciutti, io bambino coi lacrimoni,

vedendo crollare il castello che c’era voluto un giorno

a costruire e decorare, una sola ondata abbattere

il nostro edificio ornato di conchiglie.

.

Il ricordo come briciole di glace nella gola,

il ricordo come il salino di Blackpool portato dal vento,

colma il piccolo fossato della poesia, e, calando,

prima sala, poi, crescendo, inonda il verso.

.

(Tony Harrison)

Da questo pianto nasce il tuo futuro…

Da questo pianto nasce il tuo futuro.

Lascialo andare ma tienilo con te.

Ti resti il distillato del dolore

per costruirci sopra un abitato.

Dei tuoi singhiozzi fai una collana.

Quello che ora ti appare irreparabile

visto da molto lontano nello spazio

è alchemicamente in sé perfetto.

.

Il tuo futuro qualcuno già lo vede

e mentre tu piangi lui stupisce.

.

(Simone Zafferani)

Giungla d’asfalto

Vagano nella notte

vasti gli autobus,

anime in pena,

scrigni di luce pallida,

tremanti, vuoti, utili

soltanto a chi è lontano,

avanti e indietro

sempre legati ad una linea

di dolore,

e lasciano salire ad ogni sosta

un sospiro

che sembra una preghiera.

(Valerio Magrelli)

Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,

ove trovino pace.

Io son come loro,

in perpetuo volo.

La vita la sfioro

com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.

E come forse anch’essi amo la quiete,

la gran quiete marina,

ma il mio destino è vivere

balenando in burrasca.

(Vincenzo Cardarelli)

Paesi

Piccoli paesi ignoti

che si vedono, passando in treno,

alla fine di un giorno sereno:

invasi da una pace stanca

e vuoti.

Sembrano come su una scena, posati cubi dipinti

intorno alla chiesetta bianca,

piccoli paesi ignoti

e finti.

(Francesco Pastonchi)