La freddura ha cattiva stampa. S’intende generalmente per freddura un frizzo a base di bisticcio o doppio senso; e a onor del vero i fredduristi sono per lo più gente poco raccomandabile. il freddurismo è quasi sempre ingenito, perché fredduristi si nasce, come si nasce carambolisti o ventriloqui. Caratteristiche le reazioni alla freddura, e tutte volte a dimostrare, come del resto insegna la parola, che la freddura dà freddo.
Eppure la freddura non va presa alla leggera: essa nasconde uno dei più curiosi misteri della psiche.
Bisogna dire anzitutto che la freddura, non che praticata violentemente dal freddurista “di mestiere”, è anche spesso praticata da uomini superiori: poeti, filosofi, artisti. Molti grandi uomini sono stati fredduristi. Non è chi non conosca le innumerevoli freddure di Shakespeare. Fredduristi egualmente erano Goethe e Vittor Hugo. Domandarono un giorno a Vittor Hugo di fare un brindisi; egli levò il bicchiere e disse: “Jupiter aima Latone, moi j’aime le tonneau”.
Dante fa di più: racchiude una freddura nel suo stesso nome, come insegna Boccaccio nel proemio del suo Comento alla Divina Commedia: “Ma del suo nome resta alcuna cosa da recitare, e pria del suo significato, il quale assai per se medesimo si dimostra; percioché ciascuna persona, la quale con liberale animo dona di quelle cose, le quali egli ha di grazia ricevute da Dio, puote essere meritamente appellato Dante”. […]