La schedina del Totocalcio

Costruire frasi (o pezzi di frasi) anagrammando i nomi delle coppie di squadre indicate da una schedina del Totocalcio. Componendo gli anagrammi fra di loro, formare un testo che nasconda in ogni riga una partita. 

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Schedina del 7 ottobre 1984

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Amore vince nel sole 

sui ventun mali. 

Dentro nei suoi

eroi tanta naftalina.

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(Cremonese-Avellino, Juventus-Milan, Udinese-Torino, Fiorentina-Atalanta)

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Schedina del 3 febbraio 1985

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Triglia in carestia 

arresta ítali cigni.

Stanati gli arcieri 

Cristina taglia i re. 

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(Cagliari-Triestina)

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Già tua capinera

canterà più gaia.

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(Catania-Perugia)

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Poca ombra son stata:

guai, cara pineta.

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(Campobasso-Taranto, Catania-Perugia)

Ricordi

Come farfalle, sfuggite dalla palma

disparvero i ricordi dell’infanzia.

Solo la polvere delle ali leggere

ancora inargenta le mie dita.

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(Ivan Goran Kovačić)

(dalla rivista “Poesia” n. 200, dicembre 2005)

Cosa pensa la gente

è un problema di parole

anche il non poter parlare

il non poter spiegare

spiegare le tue parole

a chi ti sta ad ascoltare

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quando nessuno mi vede

faccio le cose peggiori

e le faccio a me

è un discorso di educazione

un discorso senza parole

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avrei bisogno di un titolo di studio adeguato

per dire come mi sento

a uno che fa ricerche di mercato

e mi chiama mentre sto scrivendo una poesia

mi piace scrivere

perché mi piace pensare 

così direi all’intervistatore

se non mi mancasse il tempo

ed anche il fegato

per non subire le sue domande

vorrei poter decidere io

cosa sentirmi chiedere

vorrei una ricerca di mercato

che chiedesse alla gente

mi dica oggi a cosa ha pensato?

come si sente?

io risponderei

qualcosa di finito

che non conclude niente

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(Manuela Dago)

Il piede

Mio marito la tocca

con mani soffici come l’argilla.

I suoi gemiti sono gocce che cadono

e gli tengono umide le sue dita.

Lei ha seni nuovi,

non fatti per sfamare bambini.

I fianchi sono calde pagnotte

dove lui affonda la bocca

e mangia, mangia, mangia.

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Quando mio marito torna a casa

ha il collo della camicia molle di baci,

imbevuto dell’odore della sua amante.

Lei è il fiume in piena dove entrare fino alla vita.

Io sono il piede secco e freddo

che qualche volta lo sfiora nel letto.

Non sono che un piede:

un arto triste

un pezzo di carne staccato dal corpo,

rimosso dal singhiozzo violento del cuore.

Un piede.

Senza gamba

senza fianchi, utero, calore

capezzolo

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bocca

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seno

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fame

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(Daniela Raimondi)