Si scrive la vita di un uomo. Le sue opere, le sue azioni. Ciò che ha detto, ciò che si è detto di lui.
Ma di quella vita sfugge ciò che è stato più vissuto. Un sogno che ha fatto; una sensazione particolare, un dolore circoscritto, uno stupore, uno sguardo; le immagini preferite o ossessive; un motivo che gli viene di canticchiare in certi momenti di assenza; tutto questo è più lui della sua storia conoscibile. […]
(Paul Valéry)