Due cartoline di Bruno Munari

Munari1

Grande Concerto al Cenacolo di Leonardo.

(Tra il pubblico, sotto il tavolo,

la signora Pocanzi

e il Conte Bigolin De La Nona).


 

Munari2

I due erano legati da un patto

ma una tromba d’aria e acetone

portò via la ragazza.

 

(da: Saluti e baci. Esercizi di evasione – Corraini 1992)

Interurbana, II

Per quanto mia madre fosse morta da due anni

papà teneva le sue pantofole a scaldare sul fornello,

metteva dalla sua parte del letto la boule

e le rinnovava la tessera dell’autobus.

 

Non potevi fargli un’improvvisata, dovevi avvertire.

Si prendeva un’ora per avere il tempo

di togliere d’attorno le cose di lei e sembrare solo

come se il suo amore acerbo fosse un delitto.

 

Non poteva rischiare lo scontro con la mia incredulità,

per quanto certo di sentire da un momento all’altro la chiave

girare nella toppa arrugginita e liberarlo dal dolore.

Sapeva che lei era solo uscita un attimo a comprare il tè.

 

Per me la vita finisce con la morte, e basta.

Non siete usciti a fare la spesa tutti e due;

però nel nuovo taccuino di pelle nera c’è il tuo nome

e il numero staccato che ancora chiamo.

 

(Tony Harrison)

978880613105GRA

Ridi

(ai bambini negri che stanno morendo in America ad Atlanta)

 

Ridi tesoro che piangere fa male.

Ridi quando un’ombra scura ti

assalirà alle spalle, ridi e colpiscila

forte con il coltello che ti ho dato,

alza la tua vita in alto,

ridi pensando a quanto è preziosa

e abbracciami,

noi che vogliamo vincere.

(Laura Nobile)

 

001

da “Il Piccolo Isolazionista. Prolegomeni a una metafisica della periferia” di Tommaso Labranca

Non c’è nulla di male nell’essere asociali. Soprattutto quando i motivi di questa scelta sono riconducibili a uno solo: l’essere consci del proprio nulla. Non ci si isola per supposta superiorità. Ci si mette autonomamente da parte quando ci si accorge di essere esattamente come gli altri e di non avere quindi alcuna necessità di scambiare le proprie esperienze. Gli altri non se ne accorgono. Non si rendono conto di come sia il nulla a cementare le loro relazioni. Non sono dunque un asociale. Voglio solo coltivare da solo il mio niente. Senza condividerlo.

Il-Piccolo-Isolazionista-testo-di-Labranca-del-2006